di Lina Lužytė, Germania, 2022, 82’
Talib Shah Hossaini, regista afgano di 37 anni e richiedente asilo, vive a Moria, sull’isola greca di Lesbo. Moria è stato il più grande campo profughi d’Europa fino a quando non è stato raso al suolo nell’autunno del 2020. Dopo un anno nel campo Talib Shah, invece di arrendersi allo sconforto, decide di trasformare la sua sofferenza in arte e realizza un film intitolato PICNIC, nel quale compaiono i membri della sua famiglia e altri rifugiati come attori dilettanti. Il documentario racconta il lavoro registico di Hossaini e la prima proiezione pubblica a Moria. Un film che parla del potere dei sogni, dell’arte come mezzo di sopravvivenza, e delle attuali politiche di immigrazione in Europa.
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Documentario disponibili online da lunedì 14 novembre alle ore 21:00 a mercoledì 16 novembre alle ore 24:00 su festivalscope.com/
Accesso limitato a 400 posti virtuali
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Diretta Facebook: mercoledì 16 novembre, ore 17.00
con Annalisa Frisina (Università di Padova) e Dagmawi Yimer (regista)
“Arte, diaspora e critica sociale”
Annalisa Frisina e Dagmawi Yimer discuteranno sul rapporto tra produzione artistica dei migranti, forme di autorappresentazione, agency e partecipazione dal basso. Con i loro contributi aiuteranno a capire in che forme e a quali condizioni l’attività artistica permetta di rendere udibili le istanze collettive e di produrre trasformazioni sociali, culturali e politiche.
Nella prima parte, Annalisa Frisina e Dagmawi Yimer proporranno una loro riflessione su che cosa significa fare arte per migranti, rifugiati e i loro discendenti in un “mondo ostile”, cioè in un contesto politico dove il razzismo istituzionale produce violenza strutturale e riproduce gerarchie sociali, ostacolando la solidarietà antirazzista.
Nella seconda parte, si soffermeranno sul cinema (in particolare su quello partecipativo) come forma di emancipazione personale e collettiva. A partire dal film “Blue, Red, Deport”, mostreranno l’importanza dell’autorappresentazione per le persone razzializzate, in modo da rifiutare il ruolo di vittima o di pericolo pubblico e mostrare la propria condizione affermando la propria dignità e soggettività politica.
ARTICOLI e BIBLIOGRAFIA SUL DIBATTITO
Proiezione live: mercoledì 16 novembre, Cecchi Point, ore 21
Introducono e commentano: Murat Cinar (giornalista) e Deka Mohamed Osman (visual artist)