PAROLES DE BANDITS

di Jean Boiron Lajous, Francia 2019, 90’

 

Dalla chiusura del confine tra Francia e Italia nel 2015, la valle della Roya è diventata il simbolo dell’insubordinazione dei cittadini alla legge. I migranti bloccati a Ventimiglia continuano a passare attraverso blocchi stradali e controlli, e alcuni residenti della valle li stanno aiutando nonostante il divieto. In questa enclave in cui i migranti sperano di ottenere un futuro migliore, la solidarietà degli abitanti diventa un atto di resistenza. “Paroles de bandits” racconta la storia di questa valle attraverso le vicende di coloro che sono o sono stati illegali per difendere i diritti fondamentali.

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Documentario disponibile online da martedì 10 alle ore 21:00 a giovedì 12 novembre alle ore 24:00 su festivalscope.com/

Accesso limitato a 400 posti virtuali

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Diretta Facebook: Giovedì 12 novembre ore 17.30

con Davide Rostan (pastore valdese) e Daniela Trucco (Ecole Française de Rome et Université Côte d’Azur ERMES/URMIS)

“Frontiere, politiche migratorie e società civile tra l’Italia e la Francia”

Nelle Alpi Maritimme la frontiera è tornata prepotentemente di attualità a partire dall’estate del 2015. Da allora, il rafforzamento dei controlli anti-immigrazione sui principali assi di comunicazione tra l’Italia e la Francia si è accompagnato di una pluralità di forme di solidarietà e di mobilitazione sia da parte della popolazione locale che da parte di una società civile transfrontaliera e internazionale. Sui due lati del confine, a Briancon e in val di Susa, sono infatti nate diverse esperienze di accoglienza e di solidarietà all’interno della società civile. La solidarietà delle popolazioni ha riempito il vuoto delle istituzioni pubbliche e ha consentito di evitare un numero maggiore di morti e feriti. In questi anni si è delineata, in Francia, una rete di solidarietà capace di fare anche lavoro di informazione e lobbying a livello istituzionale coinvolgendo soggetti quali Amnesty International, Anafè, La Cimade, Medicine du Monde, Medicine sans Frontieres. In Italia alcune realtà ecclesiastiche, il movimento NOTAV, alcune amministrazioni comunali e piccole ONG come Rainbow4Africa hanno creato una rete che permette di dare ricovero a chi viene respinto. La presenza visibile di un numero importante di persone rese illegali dalle attuali politiche europee e nazionali, sia negli spazi urbani come Ventimiglia che in quelli più rurali e montani come la valle della Roya e la Val di Susa, ha inoltre sollevato questioni di coabitazione e di accoglienza che non hanno mancato di alimentare il dibattito politico locale, nazionale e internazionale, ma anche la narrazione mediatica e spettacolarizzante della frontiera. Il rapporto al diritto e alla legalità, evocato nel documentario di Jean Boiron Lajous, è un punto cruciale delle pratiche di solidarietà alle persone in transito, che i border studies e i legal consciousness studies possono contribuire ad esplorare. L’incontro con i migranti e l’esperienza di solidarietà, che viene osteggiata dai governi europei, ci permette di gettare uno sguardo particolare sul nostro concetto di cittadinanza anche alla luce di quanto avviene lungo altri confini d’Italia e d’Europa.

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