“Chi non rischia non beve champagne” racconta le storie di giovani donne che lasciano l”Ucraina per cercare la loro fortuna in Occidente. Qualcuna spera di trovare un marito, altre sono convinte di avere un contatto per un lavoro serio, qualcuna è disposta a tutto perché, come recita un vecchio proverbio russo, “chi non rischia non beve champagne”. Nessuna si aspettava l”inferno che ha trovato.
“Chi non rischia non beve champagne” segue i viaggi di alcune donne e incontra quelle che hanno provato: volti assenti di donne segnate da esperienze pesantissime. Anja e” finita in un bordello polacco, Natasha si è trasformata in “trafficante di fortuna” che adesca ragazze giovanissime per convincerle a diventare modelle della sua improbabile agenzia, Irina ha speso tutti i suoi risparmi per un visto di quindici giorni in Italia. Importante per tutte era partire, e adesso tutte “hanno visto l”Occidente”. Fin troppo facile la metafora della falena attirata dal bagliore e finita bruciata. Sono soltanto piccole vite in cui però si racconta qualcosa di importante che riguarda l”Occidente, la civiltà nata sul valore dell”individuo come irripetibile persona, e ormai diventata idolatria della merce, dove chi è povero abbastanza può essere comprato, spostato e, quando serve, rimpiazzato.