Un viaggio nell’arco di tre anni all’interno della cosiddetta “foresta” di Calais, una terra di frontiera, un limbo in cui risiedono forzatamente molti migranti che vorrebbero raggiungere le coste inglesi. Spogliati di ogni diritto, trattati come criminali, ridotti allo stato di “puri corpi” o “nude vite”, uomini e donne, diventano mere gure di guerra. L’occhio del regista li segue con partecipazione e rabbia, registrando i loro gesti che cercano di essere normali e dignitosi, pur vivendo in una situazione degenerata.